Emergenza disoccupazione? Negli Stati Uniti a settembre cala del 3,5% con l’apertura di 263.000 posti di lavoro.
La questione della disoccupazione è un tema che le statistiche hanno a cuore dallo scoppio della pandemia. Le modalità di lavoro hanno subìto dei cambiamenti e così anche la decisione di molti lavoratori (soprattutto giovani) di lasciare i propri uffici. A settembre, gli Usa hanno registrato un calo della disoccupazione e un aumento di 263.000 posti.
I dati di settembre
Nonostante gli analisti scommettevano su una cifra di 255.000, gli Usa annunciano un aumento che raggiunge persino i 263.000 posti di lavoro. L’economia americana ha sviluppato l’attuale incremento in ambito professionale nel mese di settembre, riducendo il tasso di disoccupazione al 3,5% dal 3,7% di agosto.
I dati sul mercato del lavoro non sembrano poter alterare la strada intrapresa dalla Fed, che sta portando avanti una campagna di rialzo dei tassi per calmierare la corsa dell’inflazione. Il mercato del lavoro si mostra resiliente pur iniziando a rallentare: i posti creati ad agosto sono stati 315.000 mentre in settembre la crescita si ferma a 263.000, l’aumento più basso da aprile 2021.
Il lavoro in Italia
E in Italia cosa succede? Mentre il tasso di disoccupazione scende al 78% nel mese di agosto (quello giovanile cala al 21,2%, prosegue anche il calo dell’occupazione registrato a luglio, ma il numero di occupati rimane superiore ai 23 milioni.
Questa statistica si spiega con la crescita del numero degli inattivi, ovvero coloro che non sono nemmeno pù interessati alla ricerca di un impiego. Le persone inattive, a differenza di quelle disoccupate, sono quelle che non hanno cercato lavoro nelle quattro settimane, o non sono disponibili a lavorare entro le due settimane successive